INDENNITA' DISOCCUPAZIONE
● Assicurazione Sociale per Impiego (NASPI)
RICERCA PERSONALE
FORMAZIONE E LAVORO
E’ scattato dal 1 gennaio 2015 un nuovo aumento delle aliquote contributive per il versamento dei contributi previdenziali alla Gestione Separata dell’Inps. E stavolta la percentuale d’aumento è consistente: 3% per i lavoratori autonomi professionisti senza cassa con partita Iva e 2% per il resto degli iscritti non titolari di partita IVA. Per i datori di lavoro committenti della Gestione Separata, per i collaboratori coordinati e continuatici o con contratto a progetto aumentano quindi i contributi da versare a proprio carico.
Per effetto dell’aumento disposto dal 1 gennaio 2015, ne consegue che tutti gli iscritti alla Gestione separata 2015 dovranno versare dal 2015 un aliquota del 30,72%. Aumenta invece dell’1,5% l’aliquota contributiva per i soggetti già iscritti ad altre forme di previdenza oppure pensionati, i quali dovranno invece versare il 24,5% per l’anno 2015.
Le categorie interessate alla variazione delle aliquote contributive, lo ricordiamo, sono tutti gli iscritti alla Gestione Separata dell’Inps. Dai professionisti senza cassa titolari di partita IVA, associati in partecipazione che apportano solo lavoro, venditori a domicilio, lavoratori autonomi occasionali quando superano i 5.000 euro di compensi. E soprattutto datori di lavoro committenti e lavoratori collaboratori con contratto a progetto o contratto di collaborazione coordinata e continuativa. Quest’ultimi una vasta platea di soggetti.
Il rincaro colpisce particolarmente i professionisti senza cassa della Gestione Separata Inps, i quali versano la contribuzione di tasca propria come il resto dei lavoratori autonomi con partita IVA. Il rincaro del 3% per loro, considerato il minimale contributivo, comporta maggiori contributi da versare per almeno 450 euro annui.
I datori di lavoro committenti dei contratti a progetto o di collaborazione coordinata e continuativa, ma anche i lavoratori collaboratori stessi, dovranno anch’essi versare una contribuzione del 30,72% di cui un terzo a carico del lavoratore. Le aziende con questo aumento dell’aliquota vedono ridursi la convenienza della stipula di contratti a progetto.
I lavoratori devono maggiori contributi in busta paga. I lavoratori con contratto a progetto o di collaborazione coordinata e continuativa si vedranno addebitare in busta paga un terzo dell’aliquota e quindi il 10,24% di contributi da versare a proprio carico. Nel 2014 la percentuale a carico del lavoratore era del 9,57% circa. Pertanto dal 2015 per ogni 1.000 euro lordi in busta paga il lavoratore dovrà versare di tasca propria 102,40 euro invece di 95,73 euro. Un aumento importante di quasi 50 euro in più da versare per il lavoratore, aumento che per il datore di lavoro diventa doppio.